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un nuovo occhio. una rilettura.

 

Ultimo appuntamento della manifestazione LostandFound. Spazi in attesa è stata la conferenza dedicata al Sacro Bosco di Bomarzo; la conferenza si colloca perfettamente nell’ambito concettuale di Lost and Found: la prospettiva che si delineerà sul Sacro Bosco è assolutamente nuova, lo sguardo inedito, verranno presentati nuovi studi su Bomarzo che rivoluzionano le letture consolidate.

 

In tale occasione infatti è stato presentato presentato il saggio di Antonio Rocca “Bomarzo ermetica” (Edizioni Sette Città, 2013), che riconduce e contestualizza il Sacro Bosco all’interno del conflitto tra ermetismo e Santa Inquisizione: il giardino di Vicino Orsini testimonia la sconfitta di un sogno, nel momento in cui il suo pieno splendore e la sua totale disfatta coincidono perfettamente.

Riletto all’interno della cultura esoterica del Rinascimento maturo, il Sacro Bosco si rivela come un grandioso progetto di mappatura dell’universo tolemaico, un percorso iniziatico e lo schema di un percorso esoterico di salvazione ispirato da uno dei testi fondamentali della tradizione ermetica: “L’idea del teatro” di Giulio Camillo (1550).

 

Il Sacro Bosco di Bomarzo, alla luce della innovativa chiave di lettura di Rocca, meriterebbe di essere ripensato: meriterebbe cioè di essere oggetto di studio da parte di un gruppo di lavoro composito e interdisciplinare, dove le diverse professionalità operino secondo un progetto comune. La Cooperativa STAF di Viterbo, che si occupa di alberi e di ambiente con particolare attenzione ai giardini storici, ha elaborato delle possibili linee guida per un piano di gestione a carattere multidisciplinare che può rappresentare un modello di riferimento per la pianificazione degli interventi in ville e giardini storici.

 

Il Sacro Bosco presenta oggi caratteri in parte differenti rispetto all’impianto originario, dovuti al mutare dei luoghi in funzione di mutate esigenze di fruizione e dell’evoluzione della vegetazione. La piena comprensione di ciò che era in origine, del suo profondo significato simbolico, di quale era la sua composizione dal punto di vista vegetazionale e la sua relazione con il paesaggio circostante e con il giardino che lo collegava al palazzo, sono fattori imprescindibili per un’azione di recupero e valorizzazione che possa garantire, al contempo, sia la fruizione da parte di un pubblico molto vasto sia il restauro inteso come conservazione delle opere e ripristino del disegno iniziale.

 

L’attuale situazione necessita di essere quindi rivista sia sotto il profilo botanico e naturalistico che per gli aspetti legati alla sicurezza (va scongiurato il pericolo di crollo e cedimento di rami o d’interi alberi), ma non senza tener conto delle visuali e delle prospettive che devono essere liberate da siepi e da elementi arborei, soprattutto in considerazione della rinnovata attenzione verso alcuni elementi del Sacro Bosco che assumono oggi un ruolo principale alla luce delle tesi di Antonio Rocca.

 

 

Bomarzo ermetica. //

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